martedì 10 agosto 2010

La valorizzazione e la tutela del patrimonio artistico e ambientale in Italia

L'Italia è universalmente riconosciuta come una terra ricca di ingegno e creatività, nonostante la presunta carenza di risorse naturali. Infatti, il genio italiano ha contribuito a creare un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore sul territorio nazionale. Tuttavia, la gestione di tale patrimonio è spesso carente.

Esperti autorevoli affermano che molti musei e biblioteche italiane sono caratterizzati da una scarsa organizzazione. Talvolta, sembrano servire maggiormente le esigenze del personale interno piuttosto che quelle dei turisti e degli utenti.

Tuttavia, le lunghe file di persone davanti agli Uffizi di Firenze o le affollate manifestazioni letterarie, filosofiche e artistiche in molte città testimoniano l'enorme domanda di cultura nel nostro Paese, sebbene non sempre di elevata qualità.

Nonostante ciò, molti dipinti preziosi giacciono ancora in chiese periferiche, non catalogati e a rischio di furto. I fondi destinati alla tutela artistica dai vari governi che si sono succeduti sono spesso insufficienti. Le istituzioni pubbliche preposte alla salvaguardia del patrimonio artistico sono spesso gestite in modo burocratico ed inefficiente. L'educazione artistica e la Storia dell'Arte sono materie trascurate nelle scuole.

Tuttavia, chiunque si sposti in Italia può facilmente trovare piazze, monumenti, palazzi, cattedrali e castelli che lasciano senza fiato. La sindrome di Stendhal, quell'emozione che coglie il turista straniero di fronte alle meraviglie delle città italiane, non è solo un'elaborazione letteraria o cinematografica. Il Rinascimento italiano ha lasciato un'eredità di città-stato, ognuna con il proprio fascino unico. Inoltre, attraverso la sua civiltà rinascimentale, l'Italia ha rivisitato la cultura antica e ha guidato il mondo verso la modernità.

Tuttavia, continuiamo a fare poco per valorizzare il nostro patrimonio artistico, culturale e turistico. La speculazione edilizia porta alla costruzione di brutte strutture accanto a autentiche bellezze artistiche e naturali, mentre la cementificazione selvaggia deturpa il paesaggio. L'inquinamento causato dal traffico automobilistico danneggia edifici e monumenti. L'urbanistica, spesso affidata ad assessori raccomandati dai partiti, diffonde il brutto in molte delle nostre città.

Inoltre, c'è la questione del Mezzogiorno. Il Sud d'Italia è stato la culla di numerose civiltà, come quella greca, romana, araba, francese e spagnola, che hanno lasciato testimonianze artistiche e culturali di valore incommensurabile. Il clima, il mare e il paesaggio naturale del Sud sono tra i più belli al mondo. Tuttavia, il problema della criminalità organizzata, erede del brigantaggio storico, persiste. Gran parte del territorio non è sotto la giurisdizione dello Stato italiano, ma è di fatto controllato dalle cosche mafiose.

In passato, un noto imprenditore ha affermato che, se non fosse per la criminalità organizzata, molti ricchi pensionati europei e americani si stabilirebbero al Sud, acquistando proprietà e stimolando l'industria turistica e l'economia locale. Il Sud d'Italia potrebbe diventare la Florida d'Europa, senza bisogno di sovvenzioni statali o comunitarie. Sfruttando il turismo, potrebbe diventare una delle zone geografiche più ricche del mondo.

L'Italia, pur non avendo risorse naturali, possiede chilometri di coste che attirano i turisti, anche se purtroppo spesso lasciate in balia dell'inquinamento.

Anche l'offerta alberghiera nelle località turistiche, nelle città d'arte e nelle località balneari è carente. Gli alberghi sono costosi e l'offerta di camere è limitata. Spesso le stanze destinate ai turisti non dispongono di servizi essenziali come la TV, il frigorifero o il collegamento a Internet. La distribuzione degli spazi è irrazionale e antiquata. L'offerta logistica è ancora da considerarsi di livello inferiore, inadatta a soddisfare le esigenze del turista cosmopolita di oggi, che si rivolge altrove.

Tuttavia, sembra che qualcosa stia lentamente cambiando. Sia i cittadini che gli amministratori locali stanno gradualmente prendendo coscienza della vocazione turistica del nostro Paese. Il patrimonio artistico e ambientale, con il suo potenziale attrattivo turistico, potrebbe essere il motore di una tanto attesa ripresa economica per l'Italia.

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